(Daniele Sparisci) «Se sono al meglio posso ancora batterle gli svizzeri, devo essere perfetto». Dominik Paris lo aveva detto dopo il quarto posto ai Mondiali di Saalbach. Promessa mantenuta oggi venerdì 7 marzo a Kvitfjell nella prima libera (domani si replica). L’azzurro, a 35 anni, torna a vincere dopo quasi un anno e mezzo (ultimo successo in Val Gardena, sulla Saslong alla fine 2023).Era già andato forte nella prima prova sulla Olympiabakken quando il povero Mattia Casse si era spaccato un gomito in una brutta caduta.
L’impresa di Domme vale tantissimo e dimostra come abbia ritrovato forma e condizione dopo un periodo difficile. Vincere di fronte a una concorrenza mostruosa, con le frecce elvetiche quest’anno a far razzia nelle discipline di velocità assume un significato importante. Paris ha battuto il re Odermatt rifilandogli 32 centesimi, sul podio con connazionale Rogentin (Odermatt gli fa i complimenti: «Oggi ho sciato abbastanza bene ma non alla perfezione. Ma sono contento per Paris, è sempre stato molto forte qui, lo sapevano tutti. È stato il migliore».
Altra sorpresa di questa libera perché si è piazzato davanti ai ragazzi terribili, all’oro mondiale in libera, Franjo Von Allmen e ad Alexis Monney, stavolta molto staccati. Paris è sceso con il pettorale numero 10, ha fatto una delle sue migliori gare, è il discesista italiano più forte di sempre, è il successo numero 23 in carriera, quello della maturità.
E della speranza: di ritrovarlo in forma così fra un anno a Milano-Cortina, quando la discesa olimpica si correrà a Bormio, sulla sua Stelvio. Non sarà facile e non c’è bisogno di correre troppo: già domani (sabato 8 marzo) ha la possibilità di bissare in Norvegia. Nella classifica all time delle vittorie in discesa sale a quota 19, davanti a lui c’è soltanto Franz Klammer.
Fa festa Domme sul podio, ha il sorriso dei giorni migliori: ha interrotto il monopolio svizzero in discesa, forse poteva riuscirci solo lui. «Ho cercato di far correre gli sci, grandioso non lo so. Gli svizzeri erano quelli da battere, e fa tanto piacere essere tornato sul gradino più alto del podio. Sapevo che sarei tornato: ho lavorato sul set-Up, sui materiali, ho ripreso fiducia e mi sono sentito in condizione di spingere. È da un po’ che mi sento così, sto bene. Domani c’è un’altra possibilità, vediamo».