Nuova battuta di arresto per SpaceX: l’ottavo volo di test di Starship si è concluso nuovamente con l’esplosione della navicella, prima che potesse completare gli obiettivi della missione. Si tratta di una nuova versione del secondo stadio, che ha debuttato la prima volta con il settimo volo di test, e che anche in quella occasione andò incontro ad un’esplosione pochi minuti dopo il lancio.
La missione sembrava andare come da programma fino a poco più di 8 minuti dalla partenza. Starship si è separata correttamente dal primo stadio Super Heavy, accendendo i suoi motori e proseguendo la sua salita verso lo spazio. Il primo stadio, nel frattempo, ha effettuato un rientro controllato verso la base di lancio, regalando nuovamente spettacolari immagini mentre si adagiava dolcemente sulle forche della torre di lancio da cui era partito.
Pochi secondi dopo all’atterraggio del Super Heavy, però, tutti tranne due dei motori raptor della navicella si sono spenti improvvisamente, mandandola fuori controllo, quando mancava meno di un minuto allo spegnimento programmato. Poco dopo, il collegamento con la navicella è andato perso, in seguito alla autodistruzione programmata del veicolo.
Al momento, SpaceX non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito alle cause dell’incidente, ma evidentemente il nuovo design della navicella deve ancora essere messo a punto. Questa nuova versione di Starship ha visto importanti aggiornamenti sia al computer di volo che alle linee di alimentazione che convogliano i propellenti ai motori. Dopo l’introduzione di queste modifiche, Starship non è più riuscita a raggiungere i propri obiettivi.
Nel processo di sviluppo iterativo di SpaceX, il test di ieri notte è solo un ulteriore passo verso il perfezionamento del progetto del velivolo, ma significa anche un ulteriore ritardo prima dell’entrata in servizio di Starship, da cui dipende anche il programma Artemis per il ritorno dell’Uomo sulla Luna: SpaceX deve ancora dimostrare di essere in grado di lanciare in orbita più Starship, di poter effettuare un rifornimento in volo, di poter raggiungere l’orbita lunare, atterrare sulla superficie della Luna e ripartire. Tutto ciò appare ancora molto lontano.